Nazionale

La Kipyegon illumina il suo Kenya che era ancora al buio

Un'Olimpiade ti da' la luce. No, non è una pubblicità, e neanche una metafora. È quanto è successo a Ndabibit, Regione di Nakuru, Kenya, villaggio Natale di Faith Kipyegon, vincitrice dei 1500 metri a Rio ai danni della favoritissima etiope, Genzebe Dibaba. Ma aspettate, la favola va raccontata per bene. Facciamo finta di aver appena visto la vittoria di Faith allo stadio Emganhao. E immaginiamo nello stesso secondo di poter attraversare l'oceano Atlantico e l'Africa per raggiungere causa sua. Naturalmente tutti penseremmo a una famiglia davanti alla televisione impazzita di gioia, e subito dopo tanti amici a far baldoria per questo successo della ragazzina del luogo diventata campionessa olimpica...

No, non è andata così. Perché quel giorno di agosto, a Ndabibit, la corrente elettrica non c'era. No, così non è chiaro: da quando il villaggio è nato, negli anni ‘80, l'energia elettrica non c'è mai stata, quindi neanche la possibilità di vedere la televisione. Tutto questo fino a quella medaglia d'oro. Perché quel giorno tutto cambia. Il signor Samuel, il papà di Faith, appresa la notizia, decide di prendere un'iniziativa: scrivere al presidente della Repubblica keniana per chiedergli...la luce. "Per far vedere alla nostra gente le prossime vittorie di mia figlia".

Potenza di una medaglia d'oro. La luce attesa trent'anni, arriva in nove giorni, tanto ci vuole per completare a tempo di record i lavori. Quando Faith arriva a casa, trova dunque la clamorosa novità. E trova anche un altro cambiamento di scenario, perché uno degli sponsor delle Olimpiadi provvede a regalare alla sua famiglia un televisore. La prossima Olimpiade è prenotata.